Hanno fatto il loro esordio nel recente G7 di Taormina dello scorso 26 e 27 maggio le versioni S ed Enduro della Ducati Multistrada 1200 a disposizione dell’Arma dei Carabinieri. Terminato il vertice di Taormina, “le rosse” della casa di Borgo Panigale sono state trasferite immediatamente presso i nuclei territoriali di alcune grandi città italiane, in primis Milano e Roma, con il compito di rafforzare il servizio di pronto intervento e di controllo del territorio. Questo è quanto si legge in una nota della Ducati in cui si sottolinea tutto l’orgoglio della tecnologia Made in Italy messa a disposizione delle forze dell’ordine .
Le Multistrada 1200 sono state realizzate con i colori dell’Arma ed i loghi della livrea istituzionale e possono vantare un apposito allestimento per il pronto intervento e controllo del territorio con tanto di dispositivi sonori e luminosi oltre ad una radio veicolare. Le Ducati sono state apprezzate da tutti i presenti ed in particolare dagli uomini della sicurezza del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump che si sono fatti immortalare proprio di fianco alle nuove moto dei carabinieri. Per la Ducati si è trattato di un debutto con i Carabinieri, con la consegna di quattro esemplari di Multistrada. La Ducati Multistrada 1200 è stata presentata nel 2003 e si è evoluta e rinnovata nel corso degli anni tanto che l’attuale gamma può contare sulle seguenti versioni: 1200, 1200 S, 1200 S D-air, 1200 Pikes Peak, 1200 Enduro.
La motorizzazione dell’arma, di contro, parte da lontano e precisamente a cavallo degli anni ’20 e ’30 – come viene riportato sul sito ufficiale dei carabinieri – e nel corso del tempo si è evoluta sempre di più verso quella struttura che ne fa oggi, per completezza e per efficienza, uno dei suoi più importanti cardini operativi. Le prime motociclette italiane furono la “Frera” e la “Borgo”. Nel dopoguerra l’industria nazionale si affermò in questo campo e fecero la loro comparsa anche le case “bianche”, “Guzzi” e “Gilera”. Nel periodo 1928 – 1936 l’Arma era in possesso di motociclette e motocarrozzette delle case “Excelsior”, “Galloni”, “Indian” “Guzzi” e “Frera”. Nel 1931 iniziò la progressiva sostituzione delle motocarrozzette con le autovetture.
Durante il secondo conflitto mondiale risultavano in dotazione dell’Arma: Bianchi 250, Bianchi 500, Gilera 250, Gilera 500, Benelli 250, Benelli 500, Guzzi 500, Guzzi Leggera e Sertum. Dopo la II Guerra Mondiale l’Arma dei Carabinieri adottò, in epoche successive, i seguenti motomezzi: Moto Guzzi 500 Alce, Moto Guzzi 500 Superalce, Moto Gilera 500 Saturno, Moto Guzzi 250 Airone, Moto Guzzi 500 Falcone Sport e Turismo, Moto Guzzi Nuovo Falcone 500, Moto Guzzi 700 V7, Moto Guzzi 1000 Convert, Moto Guzzi V35, Moto Guzzi V 50, Moto Guzzi 850 T3.
A partire quindi dal secondo dopo guerra la moto è diventata uno strumento di lavoro ordinario per i Carabinieri, che negli anni hanno utilizzato soprattutto diversi modelli di Moto Guzzi (la scorta dei Carabinieri Corazzieri del Presidente della Repubblica impiega le California 1100), mentre oggi la marca più rappresentata è la tedesca BMW, scelta per altro condivisa dalla maggior parte delle forze dell’ordine di molti paesi esteri.