Taxi volanti e vetture a guida autonoma. È questo il futuro più prossimo di Uber. Dopo l’accordo con la NASA, prima intesa con un’agenzia governativa al fine di implementare il trasporto aereo in città, ecco che l’azienda di San Francisco firma un’altra importante partnership, stavolta con Volvo, che si impegnerà a garantire una fornitura da decine di migliaia di auto a guida autonoma fra il 2019 e il 2020.
Ma procediamo con ordine. Non è passato neanche un mese dal Web Summit di Lisbona, dove Jeff Holden, Chief Product Officer di Uber, ha annunciato che i primi voli dimostrativi di auto volanti avverranno dal 2020 a Los Angeles e in altre località americane selezionate. Il servizio, chiamato UberAIR, appunto, fa parte di un progetto più ampio, Elevate, e prevede la costruzione di veicoli elettrici con moto verticale sia in fase di atterraggio che di decollo. Queste avveniristiche macchine volanti potranno ospitare fino a 4 persone, ed avranno prezzi abbastanza accessibili. Ma è solo l’inizio: “Pensiamo che UberAIR – ha dichiarato Holden – possa effettuare attività su larga scala, parliamo di migliaia di voli ogni giorno attraverso le città”.
Dall’etere alla strada. Sette giorni fa una stretta di mano ha sancito l’alleanza con Volvo. L’hanno definito accordo hi-tech e prevede un giro d’affari da un miliardo di dollari. Uber ha infatti commissionato alla casa svedese la costruzione di 24.000 veicoli per la sua flotta di taxi self driving durante il biennio 2019-2020. I patti prevedono inoltre che gli ingegneri dei due colossi lavorino fianco a fianco sui modelli XC90, allo scopo di sviluppare tecnologie specifiche di guida autonoma, core business di Uber. Un’intesa che non è casuale, visto l’approccio di Volvo alle nuove frontiere della condivisione: “L’industria automobilistica sta vivendo una rivoluzione per effetto della tecnologia e Volvo Cars ha scelto di essere parte attiva di tale rottura” è stato il commento di Hakan Samuelsson presidente e AD Volvo. “Il nostro obiettivo – ha continuato – è quello di essere a livello globale il fornitore di scelta per i gestori di servizi di condivisione delle auto a guida autonoma”.
Infine, è notizia di oggi che l’autorità antitrust russa (FAS) ha dato il suo benestare alla fusione tra Uber e Yandex, la più grande compagnia tecnologica sovietica. La società partecipata che ne verrà fuori vedrà Yandex titolare del 59,3% e Uber del 36,6%: l’operazione si concluderà entro gennaio 2018. Gli utenti potranno utilizzare indistintamente le app dei due partner per prenotare il proprio taxi condiviso in una delle 127 città all’interno dei 6 paesi già coperti da Yandex (Russia, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Azerbaigian e Armenia). Il FAS ha però posto alcune condizioni che possono riassumersi nel non impedire ai futuri passeggeri, autisti e partner di usare altre app per i taxi, e di lavorare o collaborare con nuove realtà emergenti.